forse

giovedì 23 luglio 2015

Grande via Montfort

Chissà se capita anche ad altra gente di sentirsi improvvisamente estranei dentro alla propria casa, non riconoscere nulla e non afferrarne il senso, fino alla conclusione che le case hanno un momento in cui andrebbero abbandonate.
Le sistemi tutte carine, comode, con i colori giusti, ma quando supero il terzo soprammobile idiota ho voglia di andar via.
Voglio andarmene e portarmi giusto un po' di libri e un paio di quadri, in fondo cosa ci facevo in un posto che non è via Montfort? 
Nessun altro posto sarà mai più casa mia, casa nostra, casa di tutti... perché chi non ha mai vissuto anche soltanto un pomeriggio in via Montfort ha un senso sbagliato della casa.
Le tende di via Montfort nemmeno le ricordo, ma le finestre, il balcone di pietra e tutti gli occhi di quella casa sono ancora i miei occhi, gli occhi di tutti noi, noi che siamo nati lì e senza nessuna consapevolezza respiravamo la storia e la cultura di quel luogo speciale che ci avvolgeva e ci stimolava verso la grandezza... perché in via Montfort nessuno ha mai scordato di guardare il cielo anche di notte.
La fortuna che diventa una maledizione, questo è stata via Montfort: dove imparavi la differenza tra vivere e sopravvivere, non aspettarti abbracci da nessun'altra casa, tutto quello che puoi fare è di rimanere grande come potevi essere in via Montfort.

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