forse

giovedì 30 luglio 2015

In dolore

Sembra incredibile passare dal caldo afoso alla Bora scura, in questi casi non si tira un sospiro di sollievo, ma alcune male parole che non scrivo per il mio continuo tentativo di comportarmi da signora.
Ma quant'è dura!
Sono stata di nuovo costretta a rincorrere un pacco. 
Inventano scuse talmente idiote che invece di arrabbiarmi m'è venuto da ridere: il problema ormai non è più "la gente" che non legge, siamo alla fase in cui "la gente" non sa leggere.
Ho messo la gente tra le virgolette perché non sapranno leggere, ma il gioco dello scarica barile in Italia è sempre lo sport più praticato.
Uno dei miei amici immaginari si chiama Angelo, mi pianta sempre una scure tra le scapole e mi esaurisce il bonus della sopportazione.
Il dolore ti insegna a sopportare quasi tutto, ma certe volte viene voglia di farlo assaggiare un po' anche a certe "gente", tanto per spiegare la differenza tra l'avere pazienza e averci le palle.
Continuo a domandarmi se sono davvero io a dover lenire il mio dolore o se impegnarmi ad aumentare il loro, ma questa distanza si dovrà colmare per comunicare sullo stesso piano emozionale.

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