forse

martedì 22 agosto 2017

Commercio no-se-pol

La vita quotidiana è sufficientemente ricca di insidie (caffè rovesciato, shampoo che finisce mentre sei sotto la doccia, ecc.) da ridurci sull'orlo di una crisi di nervi prima delle nove del mattino.
Quando sarebbe ora di affrontare il resto-del-mondo, quello che ti tratta come la giovane amante affranta al funerale.
Farmacia nel pieno centro di Trieste (mi sento buona e non dico quale):
- vorrei della rete per medicazioni.
Farmacista con la faccia smarrita: Non l'abbiamo... però abbiamo delle fasce elastiche... oppure posso ordinarla. (naturalmente parlando in triestino)
Io penso al mio arrosto fasciato tipo mummia e mi prende da ridere.
- vorrei dello spray antiacaro.
- l'abbiamo finito.
- Ok, mi dia una confezione di aspirina effervescente generica.
Non mi crederete: "non ne abbiamo, ma se vuole posso ordinargliela..."
Ma insomma dico, credete di essere l'unica farmacia della città? Ho chiesto delle cose banali, mica una chemioterapia.
Me ne vado, ma quelli imbronciati erano loro.
Entro in cartoleria.
- Vorrei alcuni tipi di pennarelli neri.
- Non ne abbiamo di nessun tipo.
- COOSA?!
La donna infastidita che continuava a darmi le spalle si volta e dice: "dal prossimo anno cambiamo ragione sociale..."
- Certo, solo che adesso è agosto e fuori tieni scritto cartoleria.
La polemica dei turisti che si sono lamentati è solo la punta dell'iceberg (documentatevi qui) vivere a Trieste per certi versi è difficile.
Sono anche peggio che maleducati, mentre nel mondo "il cliente ha sempre ragione" a Trieste hanno capito male e l'hanno interpretata come "il cliente è un povero co@ne"
...eh niente... si va a fare lo shopping a Udine, Padova o piuttosto on line.
Purtroppo noi eravamo talmente abituati che le proteste dei turisti ci hanno svegliati da un sonno.


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